Il termine Spiritual è stato ed è usato in modo indiscriminato per indicare tutti i canti di soggetto religioso che provengono dal mondo degli schiavi americani. Come risulta evidente da quanto sopra detto e dall'analisi dei brani contenuti nella presente antologia, si può affermare che tutti questi canti sono spiritual solo dando a tale termine un significato particolare: spiritual non significa "religioso", ma "interiore". Il concetto di spiritual attraversa tutta la produzione musicale afroamericana, al punto che si può affermare che anche il blues sia uno spiritual , ma nel senso che il canto scaturisce dalla profondità dell''animo umano ed è espressione del suo profondo sentire, quindi di ciò che possiamo opportunamente definire "spiritualità". Di per sé, lo spiritual non è un genere musicale precisamente definito, ma un termine per indicare quella che i jazzisti chiamerebbero mainstream, cioè una "corrente principale" sulla quale si innestano e dalla quale si dipartono infiniti rami. Lo shout, il moaning, l'armonizzazione a quartetto, la polifonia corale sono alcune delle forme in cui si è espresso il messaggio dello spiritual. E non si deve pensare che tale messaggio sia univoco e riducibile ad alcuni semplici modelli. Ancora oggi è aperto il dibattito sulla funzione prevalente dei testi degli spirituals, cioè se essi avessero una funzione più consolatoria, più rivendicativa o un insieme di queste cose, o ancora se tali testi nascondessero dei precisi messaggi in codice o fossero sostanzialmente privi di senso. Una risposta definitiva non c'è e probabilmente non ci sarà mai, perché la qualità del testo dello spiritual è una qualità eminentemente poetica e in quanto tale ambigua. Si avvale inoltre di una rete di riferimenti culturali estremamente ampia e sottile, i cui capi principali sono fissati da una parte all'Africa Occidentale e dall'altra all'America Settentrionale, ma che si lega anche alle tradizioni dell'Africa araba, del folk irlandese, scozzese e tedesco, ma in generale a tutta la tradizione popolare europea, alla musica ebraica, ai canti dei nativi americani e soprattutto allo sviluppo musicale dell'America Centrale e Meridionale. Tutti questi legami possono sembrare eccessivi, frutto più di una generica elencazione che di reali riscontri, ma un'attenta analisi delle forme musicali e testuali dello spiritual viene via via dimostrando che gli influssi extra-africani sono veramente numerosissimi e spesso insospettati. Solo a titolo di esempio, Johann S. Buis in un saggio del 1998 riprende e sviluppa una teoria già espressa dalla Parrish nel 1942, la quale riteneva che l'origine primaria dello shout si deve cercare in una danza araba; l'analisi di Buis lo porta però a trovare possibili relazioni con il mondo scandinavo, olandese e inglese e a verificare che lo stile di danza oggi praticato dai McIntosh County Shouters, un gruppo che pratica ancora lo shout secondo il vecchio stile delle isole della Georgia, è molto simile a quello della danza saut che si pratica nel Bahrein. Un punto fermo della ricerca del significato dello spiritual dovrà essere l'individuazione del momento in cui il confluire delle diverse tradizioni ha dato origine a qualcosa di radicalmente nuovo, diverso non in quanto assolutamente originale, ma perché è il prodotto di una combinazione nuova e soprattutto stabile di modelli precedenti. In questo senso il cry o lo holler non rappresentano una novità, ma piuttosto un elemento di continuità con l'Africa, ed è solo quando tali forme di canto si combinano e si dissolvono in una forma nuova che, per così dire, diventa possibile dare un nome al fiume che scaturisce da tanti ruscelli. Molti studiosi individuano la nascita dello spiritual intorno alla fine del XVIII secolo, in concomitanza con il diffondersi del grande movimento religioso che va sotto il nome di Secondo Risveglio . In effetti sarebbe più corretto dire che tale periodo non corrisponde alla nascita dello spiritual, ma piuttosto al suo emergere, in quanto proprio il contesto degli incontri religiosi inter-razziali porterà vari Bianchi a conoscere questa musica e a discuterne su giornali e riviste, creando le premesse perché il genere venisse percepito come tale. E' peraltro possibile che lo spiritual sia fiorito in occasione dei meetings religiosi del secondo risveglio perché è in quel momento che gli ultimi apporti culturali, quello dell'innologia bianca e quello dell'esplodere del fenomeno dei predicatori Neri, lo portano a maturazione . Nella ricerca dei possibili autori dei testi e delle melodie degli spirituals, emerge come principale protagonista proprio il predicatore e come ambiente vitale il call and response con l'assemblea. Poco alla volta la prassi di rispondere alle parole ispirate del preacher portò alla nascita di vere e proprie canzoni, come testimonia Ella Clark: "Molti si interrogano sull'origine degli spirituals…Un gran numero è nato nei camp meetings e in altri momenti di culto in cui si vivevano forte emozioni e l'eccitazione era al culmine. Parole e musica erano spontanee ed estemporanee e derivavano in larga misura da frasi forti e da brani della scrittura enfatizzati e ripetuti. Molto spesso il sermone del predicatore veniva interrotto da un leader del coro ispirato a rispondere con una canzone" . Il luogo in cui gli spirituals nascevano era spesso il camp-meeting, nel corso dei quali "le guide dei cori aggiungevano ritornelli e strofe agli inni ufficiali…Nuove canzoni con melodie ripetitive e attraenti, canzoni spontanee inventate al momento e canti nuovi chiamati ‘spirituals songs' per distinguerle dagli inni e dai salmi" .
Un altro evento che possiamo individuare come momento simbolo della nascita dello spiritual è l'invenzione della sgranatrice del cotone, la "cotton gin", nel 1793. Tale invenzione rivoluzionò in pochi anni la coltura del cotone. Visto che la macchina aveva un rendimento cento volte superiore a quello di un uomo, divenne possibile produrre enormi quantità di cotone, la raccolta del quale richiedeva una quantità sempre maggiore di manodopera schiavista . Se nel 1800 si producevano nel Sud degli USA 35 milioni di libbre di cotone, nel 1840 se ne producevano 670 milioni e alla vigilia della Guerra Civile il Sud schiavista produceva da solo lྌ% del cotone mondiale. Nel frattempo il numero degli schiavi era più che triplicato, ma soprattutto era cambiato il sistema stesso della piantagione che, almeno per quanto riguarda le poche grandi piantagioni, era ora strutturato in modo rigorosamente funzionale alla produzione. Il Re Cotone divenne il vero e proprio Faraone degli schiavi, il nuovo re che era sorto per opprimere i figli di Dio . Adottata per convenzione la data del 1790 per l'emergere dello spiritual, dobbiamo dire che esso si trovò subito in concorrenza con il genere innico. Per quanto l'inno religioso sia una delle fonti principali dello spiritual, vi sono evidenti differenze fra i due geNeri, differenze che non venNero né comprese né sottolineate in quegli anni. Quando nel 1801 Richard Allen, il fondatore della Bethel African Methodist Episcopal Church, la prima chiesa Nera indipendente degli USA, diede alle stampe una raccolta di canti religiosi, la intitolò A Collection of Hymns and Spirituals Songs. Tale raccolta, che comprendeva fra gli altri brani di Wesley, Watts, Newton e dello stesso Allen, godette di grande fama fra i Neri. Il fatto è che la sua antologia non riportava le melodie, anzi era possibile cantare i testi su melodie diverse. Di conseguenza il modo di cantare gli "inni del dottor Watts", come venivano comunemente definiti, varierà enormemente da comunità a comunità ed in ogni caso l'interpretazione che ne veniva data nelle comunità di colore non integrate nella società bianca era radicalmente diversa da quella delle comunità bianche. Anche una analisi superficiale degli inni raccolti da Allen evidenzia la grande differenza che li distingue dagli spirituals che andavano sviluppandosi nelle piantagioni, soprattutto per quanto riguarda la struttura formale dei testi. Poiché gli inni sembravano più "nobili" dei grezzi canti delle piantagioni, finirono per imporsi nella liturgia delle chiese libere AfricanAmericane del Nord, alcune delle quali rifiutavano esplicitamente il ricorso allo shout o lo "sdoganamento" di spiritual di origine meridionale. Gli spirituals si svilupparono quindi nelle regioni del Sud, prendendo successivamente il nome di Plantation Songs, Sorrow Songs, Slave Songs. Il corpus degli spirituals veicolava ormai una vera e propria "teologia della sopravvivenza", necessaria per salvaguardare la comunità Nera dalla disgregazione e dalla disperazione . E' possibile che una svolta significativa nei testi degli spirituals si sia verificata dopo il 1832, anno della fallita rivolta di Nat Turner. La fine dell'insurrezione fu accompagnata da un moltiplicarsi delle misure di controllo e di repressione che portarono ad un aumento dei tentativi di fuga da parte degli elementi più scaltri in concomitanza con lo svilupparsi delle attività della Ferrovia Sotterranea, che organizzava la fuga verso il Nord. Secondo Fisher , più o meno in questo periodo si affievolì anche la speranza di un ritorno in Africa per mezzo del progetto di emancipazione degli schiavi nello stato della Liberia. Poco alla volta divenne chiaro che la libertà si sarebbe ottenuta solo attraverso un evento violento e traumatico, espresso negli spirituals con l'immagine apocalittica della fine dei tempi. A quest'epoca risalgono anche i primi tentativi di preservare testi e melodia dei canti delle piantagioni, e l'uso di riportare la parlata dei Negri in una grafia corrotta . Il periodo d'oro dello spiritual, più per la presenza di testimonianze e fonti che per l'effettivo incremento del patrimonio musicale, è quello che precede e percorre la Guerra Civile. Soprattutto durante la guerra fu possibile raccogliere grandi quantità di testimonianze e canti, mentre l'interesse del pubblico Bianco per la musica degli schiavi andava aumentando, anche per il diffondersi di un geNerale interesse per il folklore. Ma l'esplosione del fenomeno spiritual a livello mondiale si ebbe dopo il 1871, a seguito della trionfale tournée dei Fisk Jubilee Singers. I cantanti erano studenti della appena costituita Fisk University di Nashville, Tennessee e la loro tournée aveva lo scopo di raccogliere fondi per il finanziamento dell'università stessa. Dopo un difficoltoso inizio, il gruppo conobbe uno straordinario successo che lo portò ad esibirsi in Germania, Svizzera e Gran Bretagna diffondendo per la prima volta gli spirituals fuori dalla loro terra di origine. I ragazzi tornarono a Nashville dopo avere incassato 150.000 dollari, una cifra enorme che permise tra l'altro di edificare un nuovo edificio chiamato Jubilee Hall. Il successo dei Fisk Jubilee Singers indusse altri gruppi a proporre gli spirituals fuori dal loro contesto e i concerti nei grandi teatri americani ed europei si moltiplicarono. Questo grande successo fu però anche una delle cause che portarono alla fine dell'età dello spiritual. Il pubblico che accorreva numeroso agli spettacoli dei cori di ex-schiavi non poteva apprezzare lo stile informale, ritmico e ineducato con cui gli spirituals venivano cantati nelle assemblee nere, e divenne giocoforza per i cori di colore adeguare le proprie performance alla sensibilità bianca, cantando in parti ben definite, adeguando la pronuncia e scegliendo nel repertorio i brani di maggior impatto emotivo ed artistico. Contemporaneamente altri fenomeni preparavano la fine dello spiritual e l'avvento di una nuova forma musicale, primo fra tutti il cambiamento del contesto sociale e lavorativo. I Neri ora liberi non avevano più bisogno di riunirsi segretamente per cantare né di giustificare le proprie assemblee come raduni religiosi. Le danze profane venNero via via sostituendosi al ring shout mentre poco alla volta morivano i vecchi maestri di quell'antica arte. Il sistema della piantagione venne inoltre spazzato via dalla guerra e dalla crisi economica che segnò la fine della seconda rivoluzione industriale. Numerosi Neri si trasferirono al Nord e andarono a lavorare nelle fabbriche, luoghi in cui non era possibile né necessario accompagnare il lavoro con il canto; infine, la vita nelle periferie dei centri urbani aveva forme diverse da quella nei quartieri delle piantagioni e chiedeva di esprimersi in modi nuovi. Verso la fine del XIX secolo iniziarono a diffondersi i quartetti (in genere maschili) che interpretavano a più voci spirituals ed inni. Tale forma ebbe successo soprattutto a partire dagli anni ཚ del XX secolo, ma già nel 1895 esistevano incisioni su disco . Nel pieno di questo mutamento sociale e culturale venne a conclusione il conflitto fra inno e spiritual apertosi all'inizio del secolo XIX. Nel 1892 John Tonsor segnalò sulla rivista Music che lo spiritual stava scomparendo "di fronte alla marcia trionfale del gospel" . Nel 1893 William Henry Sherwood pubblicò due collezioni di canti sacri che contenevano numerosi inni di sua composizione incentrati sull'attuale condizione dei fedeli, sui loro bisogni e sulle loro speranze. Nel 1905 Charles Albert Tindley pubblicò un'ulteriore collezione con brani che, pur nella forma dell'inno, favorivano un'interpretazione vicina alla tradizione africana . Fra il 1906 e il 1909 in California prese vita il movimento pentecostale, anch'esso nutrito di nuovi canti e nuovi stili ; al nudo canto degli schiavi si erano ormai accostati gli strumenti musicali, gli ottoni delle bande militari, i tamburi e tamburelli non più proibiti dalle leggi schiaviste, il banjo, il violino e la chitarra, non più proibiti dai vecchi Pastori e, finalmente, l'organo. Il Gospel, una nuova musica, era nata. L'epoca dello Spiritual era finita.
Resta da discutere se le diverse anime dello spiritual e le diverse forme della sua espressione debbano infine condurre a valorizzarne gli aspetti comuni o a sottolinearne le differenze; se, quindi, sia possibile uno studio unitario del fenomeno o se non sia meglio distinguerlo nei suoi sottogeNeri fino a svuotare di senso proprio il termine spiritual. Ma questo richiede di essere rimandato ad un diverso contesto.
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